Il post-impressionismo non si caratterizza come movimento pittorico univoco, ma nasce in quanto reazione all'attenzione impressionista per la rappresentazione naturalistica della luce e del colore.
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Gli artisti post-impressionisti hanno enfatizzato l'espressione personale e l'uso di colori vivaci e audaci. Hanno anche esplorato tecniche come il puntinismo, creando opere che sono diventate dei classici dell'arte.
Una rottura con l'impressionismo
Alla Maison Dorée di Parigi tra maggio e giugno 1886, si svolse l'ottava e ultima mostra del gruppo impressionista, durante la quale l'assenza di Claude Monet, Perre-Auguste Renoir e Alfred Sisley segnò la fine dell'impressionismo.
Fu questo preciso momento che segnò il passaggio al post-impressionismo. Le figure emblematiche di questo periodo sono Claude Monet, Paul Gauguin, Vincent Van Gogh, Paul Cézanne, Henri de Toulouse-Lautrec e Paul Sérusier.
Il post-impressionismo, o l'arte individualista
Mentre gli impressionisti traevano ispirazione dagli elementi osservabili che li circondavano, i post-impressionisti si rivolsero a un'interiorità personale e profonda. All'interno di questo movimento essenzialmente introspettivo, si possono scorgere gli inizi del movimento surrealista, dove vengono trascese le ultime frontiere della mente.
Inoltre, durante l'era post-impressionista, emersero nuovi movimenti artistici, come il puntinismo, il nabis e l'art nouveau. Pertanto, il post-impressionismo si distingue più per l'espressione individuale dell'arte piuttosto che per un approccio codificato e uniforme. Niente è infatti più distante l'uno dall'altro di un Van Gogh, un Gauguin o un Cézanne. Nonstante la cultura dell'emancipazione sia presente, non ha avuto la precedenza sulle libertà personali degli artisti.
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